martedì, marzo 21, 2006

diseducatività d'Andrea Pazienza

Ha ragione, costui.
Pazienza non ha mai disegnato i porno da stazione o è passato per altre forme di gavetta tipiche degli autori di fumetti. È spuntato fuori a 21 anni, perfetto e completo come un fungo che sbuca dalla sera alla mattina dopo la pioggia.[...]
È per questo, che Pazienza è diseducativo.
Perché il suo talento è enorme (e spesso gli consente di mettere il pilota automatico).
Perché fa sembrare il fumetto un’arte semplice da realizzare, frutto del bisogno quasi fisico di comunicare.
Perché è talmente bravo che ti fa dimenticare quanta ricerca, esercizio, fatica, ci sia dietro quel risultato così splendidamente spontaneo, così ordinato nella sua caoticità, come se non potesse che essere così, come se quel tratto fosse quello necessario e obbligato per quella cosa.


Come tutti i Grandi Classici, Pazienza sta tornando nelle edicole (via l'Espresso) Molto bene. Ora, da quel che leggo in giro (su Petunias, per esempio), ci troviamo in una situazione piuttosto curiosa: sospesi tra chi lo considera superiore (per invenzioni verbali) a Gadda, e chi i giornaletti ha smesso di leggerli perché è roba da bambini.

Voglio che sia messo agli atti che non è colpa dell'Accademia: Pazienza e Frigidaire stanno persino da molti anni in un volume della letteratura italiana Einaudi (non mi ricordo quale, io non mi tengo le enciclopedie in casa, io c'ho internet).

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