sabato, aprile 26, 2008

Bamboccioni in cabina elettorale


Caro elettore di sinistra,
che continua ad andare a votare e a prendersela con coloro che non lo fanno, oltre a quello che già ti dissi a suo tempo sai cosa ti aggiungo? Che sei un bamboccione. Non ti offendere, mi ci metto anch’io, sono andato a votare anch’io questa volta. E anche la scorsa, nel 2006. Quindi dal tuo punto di vista sono in regola: ho fatto quanto era nelle mie possibilità per evitare la vittoria del cattivo Berlusconi e adesso mi devi stare a sentire.

Il problema ovviamente non è B, il problema è quel sistema chiamato democrazia. Lo vuoi sapere cosa è la vera democrazia? La vera democrazia è quel razionamento del riso che si sta verificando in alcuni supermercati americani. Il governo legittimamente eletto ha sovvenzionato la trasformazione del mais in carburante, sì? Ok, adesso però il Paese sta rimanendo senza riso. Per favore, ora non venirmi a dire che la questione è più complessa di come l’ho messa giù in una riga. Non venirmi a dire che forse è un fenomeno passeggero che riguarda solo alcune realtà ecc. Non concentrarti sul dito, guarda la Luna per una volta. La Luna è che la democrazia, ovvero il governo del popolo, questo dovrebbe essere: delitto e castigo. Il popolo fa una cazzata, il popolo la paga. Ma la democrazia che tu difendi è l’esatto contrario di questo. La storia degli Stati Uniti, la più grande democrazia del mondo si dice di solito per amor di retorica, in questi ultimi di amministrazione Bush è emblematica: il governo fa una guerra ma la fa con soldati volontari e a spese del debito pubblico, quindi le conseguenze per l’uomo della strada di fatto non si vedono (forse adesso si stanno cominciando a vedere). Se le sobbarcherà, almeno per quanto riguarda le conseguenze finanziarie, il prossimo Presidente. Che però le scaricherà su quello passato (“guardate il buco che ci ha lasciato”). Ma quello passato, avendo già sgombrato il campo, non sarà più responsabile di nulla.

Alla fine qualcuno pagherà ma quando questo avverrà - lo sappiamo benissimo - oltre ad essere irrimediabilmente compiuto il danno, non ci si concentrerà sulle responsabilità di chi l’ha provocato ma solo su quali saranno le minori prestazioni che lo stato potrà offrirti di conseguenza, su quanti saranno gli anni in più da lavorare per avere una pensione etc. E inoltre, ingiustizia nell’ingiustizia, pagheranno tanto coloro che elessero Bush per il secondo mandato quanto quelli che l’avevano avversato intuendo le cazzate che stava facendo. La democrazia che tu difendi, caro elettore fondamentalista, è semplicemente il luogo del delitto perfetto.

Ma veniamo alle cose di casa nostra, caro il mio rosicone: il problema non è che la Lega Nord abbia vinto le elezioni promettendo di cacciare a pedate i clandestini (era l’espressione preferita della Santanchè a dire il vero, ma sono sicuro che la condividono appieno). Magari lo facesse: sarebbe la volta che finalmente si fermerebbe questo cazzo di paese. Per mancanza di manodopera, di poliziotti, di Cpt, per ingolfamento dei tribunali. Il problema è che sappiamo tutti che non lo farà mai (prima di tutto perché non è possibile) e sappiamo tutti che nessuno gliene chiederà mai conto. Perché il voto è una cosa da bamboccioni: anonimo come le scritte sui cessi, anche questo già una volta te lo dissi. Il voto è l’irresponsabilità eletta a sistema di governo: nessuno può chiedertene conto e tu elettore, a tua volta, a nessun rappresentante eletto puoi chiedere conto per davvero, cioè in modo concreto, tipo portandolo in tribunale per i danni che ti ha provocato. Certo puoi non eleggerlo più la prossima volta. Sei libero di mettere al suo posto un altro cialtrone. Poi sei libero di eleggerlo nuovamente due volte dopo, quando i danni te li avrà fatti dimenticare la tv.

Il voto che tanto invochi, caro crocettaro appassionato, è una cosa talmente poco seria che pare che il 6% degli elettori (più di 1 su 20) decida cosa votare in cabina elettorale o nel tragitto tra casa e il seggio. Ti rendi conto?
Se vuoi provare a limitare i danni, o mio buon elettore sinistorso, oltre a batterti per il voto nominale anziché anonimo la devi smettere di fare chiamate alle urne. Devi fare l’esatto contrario: lasciare a casa più cialtroni possibile. Pretendere che l’atto del votare diventi più difficile. Forse dovrebbe essere a pagamento - una cifra modica per carità – previo superamento di un esame. Poi i seggi dovrebbero essere pochi e scomodissimi, tipo dislocati solo in baite di montagna da raggiungere a piedi dopo 2 ore di cammino, portandosi il pranzo al sacco nello zaino.
Si dice che il principio guida della democrazia moderna sia “una testa, un voto” . Ecco, appunto. Cerchiamo di applicarlo.

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