giovedì, maggio 15, 2008

Quanto tira la classe operaia

L'altra sera, dopo tanti anni, su Iris TV ho rivisto Crepa padrone, tutto va bene, film di Godard del 1972 che, fra le altre cose, intendeva testimoniare la trasformazione del linguaggio con cui si tenta(va) di comprendere la condizione operaia e la lotta di classe. Un film che oggi non saprei definire in altro modo che "lontanissimo". Commovente, a tratti, nel suo conscio incaponirsi a volere salvare un vocabolario sempre più inadeguato nei confronti del capitale, o della banale quotidianità.
La mattina dopo, alla rassegna stampa alla radio, ho sentito leggere questo articolo di Loris Campetti sul consumo di droga nelle fabbriche oggi. Niente di troppo nuovo, forse. Mi pare di ricordare che tra gli Anni Cinquanta e Sessanta, per esempio, la scena musicale Northern Soul sorse anche grazie alla diffusione massiccia di anfetamine presso il proletariato inglese.
Nell'articolo, a un certo punto, parlando d'altro un sindacalista dice "la fabbrica è diventato un supermercato", e mi è venuto in mente che nel film di Godard la macchina da presa resta quasi sempre ferma a eccezione di due lunghissimi e speculari carrelli laterali sulla struttura della fabbrica, da un lato, e su quella del nuovo supermercato, dall'altro. Nel film di Godard sia la fabbrica che il centro commerciale potevano essere ancora un luogo di scontro (gli attivisti, le cariche della polizia), mentre nell'articolo di Campetti ogni consapevolezza di riscatto sembra assente, e tutte le relazioni rappresentate sono in qualche modo "cieche".
Non so bene quale sia la conclusione. Se bisogna leggere un ritorno alla condizione proletaria pre-lotte o un'evoluzione della condizione dei lavoratori, per cui non serve più pensare in termini di alienazione o simili. Resta comunque la sensazione di generale, pervasivo e inarrestabile impoverimento, la scomparsa - nemmeno troppo rimpianta - di ogni orizzonte di speranza e bellezza. E manca pure quella fiducia che tutto sommato era capace di animare ancora il film pessimista di Godard.

3 commenti:

  1. Lo so, è un'istantanea fuori fuoco. Leonardo e Cragno mi perdonino l'invasione di campo e le castronerie su cose che maneggiano meglio loro di sicuro, ma scrivere "lotta di classe" su polaroid mi pareva poco rispettoso.
    grazie, ciao,
    enzo

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  2. Cragno non deve perdonarti nulla, perché è un subalterno, e tu non devi più scusarti di nobilitare questo sito inutile con pezzi perfino interessanti.

    Ma Iris è sul digitale?

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  3. Sì, è sul digitale, non so se c'è anche su Sky.

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